POST TRAPIANTO CORNEALE

Post trapianto corneale
In letteratura si descrivono numerose tecniche chirurgiche impiegate nella cheratoplastica o trapianto corneale e se ne sperimentano costantemente sempre di più sofisticate grazie all’impiego di moderni LASER; l’obiettivo comune è di migliorare la visione naturale del paziente spesso affetto da cheratocono di stadio avanzato.
Le indicazioni al trapianto sono presenti quando le terapie a base di farmaci non consentono più alla cornea di guarire o quando essa si è indebolita troppo e, quindi, rischia una rottura spontanea. Ad esempio, l’intervento chirurgico è necessario quando c’è stato un taglio profondo della superficie oculare posta davanti all’iride, quando questa è stata colpita da un’infezione grave che ha creato ulcerazioni profonde, qualora si siano verificate causticazioni (provocate da acidi o da altre sostanze chimiche).
Il trapianto è necessario quando risulta alterata la struttura microscopica della cornea o il suo metabolismo. Ciò, infatti, si traduce nella perdita (localizzata o diffusa) della sua trasparenza a causa della formazione di tessuto cicatriziale o per la formazione anomala di vasi sanguigni in una zona dove normalmente sono assenti e quando la cornea presenta il cheratocono o patologie simili.
La cheratoplastica sia essa lamellare che perforante produce a livello della superficie corneale un astigmatismo più o meno regolare, spesso imprevedibile e variabile nella sua entità e nel tempo. L’astigmatismo dopo intervento di cheratoplastica rappresenta a tutt’oggi uno dei problemi maggiori nella terapia chirurgica del cheratocono.
Se da un lato il progredire delle tecniche chirurgiche, dei materiali e degli strumenti, hanno fatto registrare un notevole incremento del successo della tecnica chirurgica, dall’altro lato l’astigmatismo postoperatorio elevato o irregolare, talora difficilmente correggibile con presidi ottici, rende insoddisfacente il risultato finale in una non trascurabile percentuale di pazienti. La correzione ottica con occhiali del residuo refrattivo dopo l’intervento chirurgico può essere indicata quando è sufficiente alle esigenze di vita e di lavoro del paziente e quando è ben tollerata in visione binoculare. In altri casi è necessario applicare delle adeguate lenti a contatto ( frequentemente MINISCLERALI ) per poter raggiungere un grado di soddisfazione.

I nostri centri sono convenzionati con le ASP e in alcuni casi è possibile fornire le lenti a contatto in TOTALE CONVENZIONE quindi a costo zero per il paziente.

Riabilitazione visiva post trapianto corneale con LAC

Trattamento Post trapianto corneale
Quando l’ametropia residua è sensibilmente differente tra i due occhi o quando gli occhiali non possono essere utilizzati con soddisfazione, la soluzione ottica ricade nell’applicazione di lenti a contatto specifiche per il post-trapianto.
Se si esaminano gli innesti con la topografia corneale, è raro trovare un profilo regolare della superficie, la cornea, dalla periferia al centro si presenta con profili di curvatura spesso irregolari e dissimili; l’effetto di curve differenziate dell’organo ospite e del donatore, le suture, la tecnica operatoria, la dimensione più grande dell’innesto, il processo di guarigione, tutto coopera a produrre una superficie composita.
Il profilo corneale presente dopo cheratoplastica si presenta completamente differente rispetto ad una cornea normale, ciò è da considerare se si vuole ottenere una valida riabilitazione visiva con LAC. Su cornee sottoposte ad intervento chirurgico non bisogna applicare LAC morbide o RGP convenzionali perché se non subito, ma col passare del tempo, si possono registrare, non raramente, reazioni avverse spesso gravi.
D’ADDONA VISION CARE è un centro specializzato nella progettazione e applicazione di lenti a contatto adatte per ogni tipologia di trapianto.

I nostri centri sono convenzionati con le ASP e in alcuni casi è possibile fornire le lenti a contatto in TOTALE CONVENZIONE quindi a costo zero per il paziente.